Impianti Vigneti

  • Piantumazione di barbatelle e barbatelloni di 2 anni a macchina
  • Picchettatura a squadro con LASER di ultima generazione
  • Piantatura pali con sistema di controllo delle altezze a laser e con escavatori professionali
  • Stesura fili
  • Piantatura tutori
  • Montaggio Shelter

IMPIANTI GDC

Forma di allevamento nata negli anni '50 circa negli USA, modificata poi intorno agli anni '70 presso l'università di Bologna, rendendo questo tipo di impianto completamente meccanizzato. Il sistema G.D.C. Consiste in due cordoni fissati a 1,50 m di distanza in posizione e parallela, ad un'altezza di 1,65-1,85m. Questi cordoni, tenuti equidistanti da braccetti autoportanti, vengono potati lasciando speroni corti, di 1-3 gemme ciascuno, destinate poi alla germogliazione.

Nel sistema G.D.C. si possono utilizzare sia pali in cemento che in legno trattato, ognuno con caratteristiche predefinite.

IMPIANTI A SPALLIERA

L'impianto a SPALLIERA, Si divide in 4 sottocategorie:

Il CORDONE SPERONATO, il GUYOT, il sistema CASARSA e quello a CORDONE LIBERO.
Il Cordone Speronato
Costituito da un tronco verticale e da un cordone permanente piegato orizzontalmente lungo la direzione del filare, viene posto ad una altezza di 100-160 cm, sul quale vengono lasciati speroni corti, 1-3 gemme. Il tronco verticale ha un’altezza di 100-160 cm e il capo a frutto viene appoggiato ad un filo “portante”. Sopra questo vengono posizionate 1 o 2 coppie di fili, poste a distanza di 30-40 cm circa, che servono a raccogliere la vegetazione facendola sviluppare sempre verso l’alto. All'estremità del palo si va poi ad applicare un filo affinché i tralci possano avere un ulteriore appiglio.
Guyot
Anch'esso costituito da un tronco verticale dove è inserito un tralcio a frutto di 8-10 gemme di lunghezza (piegato orizzontalmente lungo la direzione del filare) e uno sperone basale di 1-2 gemme, utilizzato poi per il rinnovo dell’anno seguente. Il tronco verticale è però alto 80-100 cm e il capo a frutto viene appoggiato ad un filo “portante”. Anche per questo impianto, sopra il filo “portante” vengono posizionate una o due coppie di fili, poste a distanza di circa 30-40 cm. Questo tipo di allevamento risulta essere molto costoso, quindi applicabile ad aziende con superfici non troppo elevate e con varietà di uve pregiate.
Casarsa
Il sistema Casarsa è costituito da un cordone permanente orizzontale, posto ad una altezza di 1,50-1,60 m, che presenta capi a frutto di 4-6 gemme. I tralci fruttiferi vengono lasciati liberi e la fascia vegetativa, sempre rivolta verso l’alto, risulta completamente staccata dalla fascia produttiva, al di sotto del cordone principale. Sopra il filo portante vanno poi posizionati 2 fili per il sostegno della vegetazione. Questo sistema si adatta a quei vitigni con bassa fertilità basale ed è caratterizzato da un’ottima esposizione fogliare. Questo sistema presenta una buona possibilità di meccanizzazione: possono essere effettuate le operazioni di potatura invernale, cimatura verde e raccolta meccanica.
Cordone Libero
Impianto costituito da un cordone permanente orizzontale posto ad una altezza di 1,60 m sul quale vengono lasciati degli speroni corti (2-3 gemme) orientati verso l’alto e destinati ad originare i germogli fruttiferi. Sulla sommità dei pali viene fatto scorrere un filo che deve sostenere completamente il peso del vigneto. Questo allevamento con vegetazione a ricadere è consigliato con vitigni come Ancellotta, Salamino, Marani, Spergola, Souvignon e tutti quei vitigni che non hanno problemi di rotture per vento e poca fertilità delle gemme basali. Si presta perfettamente alla meccanizzazione.

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